Credito d'imposta per investimenti 4.0: cosa occorre per ottenere il beneficio del 40%

Come è noto la legge di bilancio 2020 ha previsto importanti agevolazioni, sotto forma di credito di imposta, per le imprese che investono in nuovi beni strumentali, che sostituiscono il super e l’iper ammortamento.

Il beneficio fiscale è fissato sulla base di tre differenti aliquote (6 - 15 - 40%) a seconda della tipologia del bene che si acquista.

  • L’aliquota del 6% è riservata a beni nuovi di fabbrica “non 4.0”.
  • L’aliquota del 15% è riservata a software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni utili alla trasformazione tecnologica in ottica 4.0.
  • L’aliquota del 40%, che è quella sulla quale si concentrano tutte le attenzioni di agricoltori contoterzisti e concessionari, è riservata ai beni materiali 4.0 dell’allegato A della legge 11 dicembre 2016 n.232, integrati e interconnessi al sistema informativo aziendale.

Al momento c’è ancora molta confusione sul mercato relativamente ai beni che possono usufruire di questa aliquota massima e per questo Kverneland Group Italia ha organizzato un webinar per chiarire gli aspetti pratici e fugare tutti i dubbi che ancora gravano sul credito di imposta, grazie alla consulenza della società partner Team 4.0.

La documentazione necessaria

Concentriamo l’attenzione sull’aliquota di credito di imposta del 40%, per esporre quali documentazioni devono avere l’agricoltore e il contoterzista per evitare qualsiasi contestazione relativamente al beneficio fiscale di cui hanno fruito.

Le attestazioni necessarie sono di due tipi:

  1. Attestato di conformità che la “macchina è 4.0” rilasciato dal costruttore/rivenditore, che è un documento di valore legale e non una semplice dichiarazione.
  2. Attestato di avvenuta interconnessione e integrazione dei sistemi acquistati, che deve essere predisposta dall’utilizzatore, cioè dall’agricoltore, contoterzista ecc. Si tratta di un completamento necessario e indispensabile della documentazione fornita dal costruttore/rivenditore che deve attestare la trasmissione bidirezionale dei dati (interconnessione), l’attivazione di un sistema di telemanutenzione e telediagnosi e di gestione complessiva dei dati raccolti dalle attività di campo (integrazione) che deve avvenire attraverso un sistema informativo aziendale come FarmCentre di Kverneland.

L'attestato di conformità da parte del costruttore/rivenditore

Rilasciato dal costruttore/rivenditore, deve attestare che la attrezzatura risponde a cinque caratteristiche obbligatorie e tre facoltative, delle quali almeno due debbono essere soddisfatte. Queste le cinque caratteristiche obbligatorie:

  1. controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
  2. interconnessione con i sistemi informatici di fabbrica;
  3. integrazione automatizzata con il sistema logistico di fabbrica o con le altre macchine del ciclo produttivo;
  4. interfaccia uomo-macchina semplice e intuitiva;
  5. rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza.

Queste le tre facoltative (di cui due su tre devono essere soddisfatte):

  1. sistemi di telemanutenzione/telediagnosi e/o controllo remoto;
  2. monitoraggio continuo dei parametri di lavoro attraverso set di sensoristica;
  3. integrazione tra macchina e modelizzazione.

L'attestato da parte dell'utilizzatore

La circolare 4E dell’Agenzia delle entrate dice che per poter beneficiare del credito di imposta, oltre ad attestare i requisiti di legge, è opportuno che tutta la pratica sia corredata da un’analisi tecnica che costituisce un documento fondamentale da esibire nel caso di accertamenti.

Cosa deve contenere l'analisi tecnica

L’analisi tecnica deve contenere:

  • Descrizione del bene acquistato, che deve rientrare nelle categorie previste, con l’indicazione del costo e dei suoi componenti e accessori, così come risulta dalle fatture o dai documenti di leasing.
  • Descrizioni delle caratteristiche delle attrezzature che soddisfano i requisiti obbligatori e facoltativi (vedi sopra).
  • Verifica dei requisiti di interconnessione e descrizione delle modalità per poter dimostrare che c’è un dialogo continuo tra macchine e sistema informativo aziendale (FarmCentre di Kverneland).
  • Rappresentazione dei flussi di dati che definiscono l’integrazione della macchina con il sistema produttivo dell’utilizzatore. Per esempio: posizionamento delle attrezzature in campo che sono al lavoro con loro geolocalizzazione, monitoraggio e diagnostica, invio bidirezionale di dati relativi alle varie operazioni, archivio delle attività svolte, eccetera.

È evidente che questa documentazione deve essere predisposta da un ente in grado di certificare quanto viene dichiarato, per poter rendere il documento valido al fine di controbattere eventuali contestazioni.

Il pacchetto 4.0 di Kverneland

Dato per scontato che si parla esclusivamente di attrezzature ISOBUS, il fattore chiave per ottenere il credito di imposta è il sistema informativo aziendale, che in casa Kverneland si chiama IsoMatch FarmCentre che deve essere collegato al terminale IsoMatch Tellus PRO, all’IsoMatch GEOCONTROL 1.06.1.1 così da chiudere il cerchio con lo scambio continuo di informazioni tra il campo e il centro aziendale, come richiesto dalla normativa.

FarmCentre può essere utilizzato per più macchine, acquistate anche in un secondo tempo, e si può collegare contemporaneamente a due attrezzature che lavorano in campo.

Kverneland fornisce l’attestato di conformità delle attrezzature (al momento per semina, concimazione e diserbo) a cura di Apave Italia Cpm che ha valore legale e offre ai suoi concessionari tutto il supporto necessario per redigere le attestazioni che sono di competenza degli utilizzatori che fanno richiesta del credito di imposta 4.0.

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